venerdì 25 giugno 2010

CNV: Identificare ed esprimere emozioni e sentimenti


Chi di noi non si è sentito dire, almeno una volta nella vita
 “I bambini grandi non hanno paura! “ oppure “Le bambine buone non fanno i capricci!” ?
Queste, ed altre frasi simili, ci hanno portato a coltivare nel tempo gli aspetti cognitivi della nostra intelligenza, tralasciando quelli legati al riconoscimento delle nostre emozioni.
Anzi, a dirla tutta, siamo stati incoraggiati a sopprimerle, a nasconderle, a evitarle.

I bravi bambini e le brave bambine che siamo diventati hanno imparato a soffocare quello che sentono, a non occuparsi di se stessi e a dedicarsi agli altri, magari facendo di tutto per farsi accettare ed approvare.

Siamo quindi diventati adulti più o meno nevrotici che se si arrabbiano pensano di essere “manchevoli”, o “inadatti” o “ inadeguati”.  In ogni caso “non abbastanza” qualcosa.

Per essere amati ed avere il  nostro posto nel mondo abbiamo imparato ad evitare di ascoltare ciò che sentiamo e a dedicarci ad ascoltare quello che vogliono gli altri.
Perdere il contatto con se stessi e soffocare emozioni e sentimenti è faticoso e doloroso e crea un grande malessere che “da grandi” tentiamo di anestetizzare in vari modi: alcool, droghe, fumo, lavoro, sesso ecc. ecc.
Siamo diventati così poco capaci di sentire e riconoscere ciò che sentiamo che facilmente quando diciamo “Sento”, in realtà diciamo Penso o Credo. 
Oppure diciamo “Sento” per dire ciò che crediamo di essere. 
Ad esempio : “Mi sento incapace come padre” è un giudizio su di se, ciò che sento davvero è “Mi sento frustrato e stanco”      
Oppure in realtà interpretiamo il comportamento dell’altro
Ad esempio dicendo “Mi sento insignificante per mio padre” in realtà esprimo come credo che mio padre  mi giudichi.
Dicendo “Mi sento incompreso”  indico in realtà il livello di comprensione dell’altro e quando  “Mi sento ignorato” interpreto il comportamento dell’altro e dico in realtà “Tu mi ignori”.

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